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Ottobre 2018

Cultura

Cultura veneta a scuola, finalmente! Conoscere la nostra storia per continuare a innovare.

Un altro passo in avanti, anzi una pietra miliare, per la nostra Regione che, nella sala Capitolare della Scuola Grande di San Rocco a Venezia ha visto la firma del governatore Luca Zaia e il Ministro dell’istruzione Marco Bussetti sul protocollo d’intesa “per lo sviluppo delle competenze degli alunni in materia di storia e cultura del Veneto”.

Per me è un momento storico, perché il cammino per arrivare a questa decisione è stato lungo ma fortemente – e plebiscitariamente – condiviso dai Veneti con il referendum sull’Autonomia del 22 ottobre 2017. Mi sono emozionata – anche un po’ commossa – perché dopo tanti anni noi Veneti vediamo un atto importante come questo finalmente riconosciuto e sottoscritto dal Governo nazionale.

Il nostro sentirsi Veneti non è un’etichetta politica, ma il cuore di una storia di qualche millennio. È un sentimento innanzitutto culturale, che diventa poi economia e stile di vita. Come non si può non comprendere, infatti, che la nostra mentalità, la nostra intraprendenza, la nostra solidarietà e il nostro desiderio di autonomia hanno una storia antica? Lo sapevano bene già i Romani e l’abbiamo dimostrato in oltre 1.000 anni di Serenissima, quella Repubblica di Venezia che fu capace di costruire un sistema politico ed economico originale, assolutamente nuovo e diverso da quello dei tanti altri staterelli della Penisola.

Arte, cultura, genialità, intraprendenza e saper fare sono cose che incontriamo ovunque nel territorio veneto (basti citare l’Università di Padova – fra le più antiche al mondo – le ville venete, la stessa Venezia…) e che troviamo nell’innovazione, nella tecnologia delle nostre aziende e nel loro saper generare innovazione e conquistare mercati in ogni parte del mondo.

Il produrre benessere è parte di noi, ed è sacrosanto che ogni generazione che affronterà il futuro nella nostra Regione abbia la consapevolezza e l’orgoglio di sapere da dove veniamo, da dove arriva il nostro modo d’essere. Il miracolo del NordEst non è una botta di fortunate coincidenze, ma il risultato di almeno tremila anni di cammino.

Grazie a tutti quelli che hanno reso possibile questo risultato, Presidente Zaia in testa, per la caparbietà e sagacia con cui difendono questo vantaggio competitivo – la nostra cultura – facendo in modo che diventi parte della formazione scolastica.

Non è solo questione d’identità, in ogni caso fondamentale, ma anche e soprattutto salvaguardia di valori quali la conoscenza, l’intraprendenza, l’innovazione, la solidarietà, la genialità e il coraggio.

Economia

Nuova legge regionale sull’artigianato, un momento storico per il Veneto e la sua economia

La nuova Legge Regionale veneta sull’artigianato riconosce la storia degli artigiani – che coincide con la storia dello sviluppo dell’economia veneta – le cui più profonde radici sono nelle capacità professionali, nelle abilità dell’individuo, nelle relazioni fra soggetti locali e nella coesione sociale.

Il provvedimento ha l’ambizione di fare dell’azione regionale un volano nuovo di crescita, di sviluppo, di aggiornamento, nelle mutate condizioni di mercato dell’impresa artigiana, nella consapevolezza che le imprese hanno bisogno di supporto e hanno di strumenti tecnici per essere più competitive sui mercati.

Con l’umiltà di capire che non è sufficiente una legge per risolvere tutti i problemi quotidiani degli artigiani, ciò nonostante pensiamo sia un buon punto da cui partire per utilizzare in modo efficace le importanti risorse messe a disposizione per le politiche di sviluppo del settore.

Ciò avverrà in particolare con il Piano triennale degli interventi, che vuole essere uno strumento flessibile e dinamico di intervento, nella consapevolezza che gli interessi e i bisogni delle imprese artigiane richiedono anche al legislatore velocità di adattamento ai cambiamenti che le sfide di contesto richiedono.

Oltremodo peculiari sono l’introduzione della figura del maestro artigiano e della bottega scuola perché, oltre a rappresentare un riconoscimento di valore e di un percorso di crescita per l’artigiano, si inseriscono nel percorso di alternanza scuola lavoro, favorendo la creazione di occupazioni di qualità all’interno delle imprese e stimolando l’autoimprenditorialità dei giovani.

Il riconoscimento è anche significativo nell’ambito delle attività che richiedono competenze manuali che si tramandano oralmente: in qualche modo la bottega scuola, il maestro artigiano, può aiutare a salvaguardare.

Per le imprese storiche e artistiche stiamo assistendo all’aumento del turismo che vuole fare esperienza in una bottega storica. Turisti provenienti da Paesi dell’Est come la Russia (ma anche americani e tedeschi) manifestano l’interesse a entrare in un’azienda storica, ad esempio una latteria, un’azienda di meccanica, nella bottega di un incisore di vetro cristallo, o altro, per assistere a una fase di un processo produttivo. La legge valorizza questi aspetti.

Non viene trascurata l’importanza di aprirsi alle nuove opportunità che le tecnologie mettono a disposizione, in modo da rendere disponibili agli artigiani nuovi mercati attraverso l’e-commerce che permette di vendere i propri prodotti direttamente ai consumatori in tutto il mondo.

Ringrazio l’Assessore Roberto Marcato e tutti i colleghi del Consiglio Regionale che hanno permesso di raggiungere questo importante risultato.