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Turismo

Cultura, Sociale, Travel, Turismo

CULTURA MOTORE DELLA COMUNITÀ

culturaveneto.it è il nuovo portale regionale con 1.800.000 contenuti consultabili: 3.970 ville venete, 1.236 archivi, 461 spazi teatrali, 270 musei, 976 biblioteche, 12.000 eventi artistici annui, 51.258 manoscritti e 72.531 manoscritti musicali. Nato per valorizzare e promuovere l’enorme patrimonio artistico e culturale della la nostra Regione.

Il patrimonio artistico e culturale di questa regione è immenso: nella storia ogni borgo e ogni città sono stati prodotti gioielli architettonici e artistici di grande valore che hanno richiamato e richiameranno in futuro tanti visitatori amanti dell’arte in ogni sua forma. Mantenere vivo questo patrimonio, continuamente arricchito dall’apporto di nuovi artisti, è un impegno costante di tutti affinché anche le generazioni future possano beneficiarne. Abbiamo grandi visioni e grandi progetti come il riconoscimento delle nostre colline a Patrimonio dell’Umanità Unesco e le Olimpiadi 2026, ma altrettanta attenzione va alle comunità locali: Sindaci e funzionari, insegnanti e associazioni,

tantissime persone di cui siamo orgogliosi per la passione che mettono nel custodire le storie di vita culturali e artistiche che ci hanno consentito di essere ciò che siamo.

Casa Goffredo Parise

Cultura, Sociale, Travel, Turismo

GODERE DI PAESAGGI RURALI INCANTEVOLI

Durante il periodo di chiusura forzata abbiamo riacceso il desiderio di stare all’aria aperta, passeggiare, correre in bicicletta, instaurare un nuovo rapporto con la natura e il paesaggio.
Siamo ancora più consapevoli di vivere in un territorio da tutelare e valorizzare per l’opportunità che ci offre di migliorare la qualità di vita di tutti noi.
Molto è stato fatto, nuove idee e progetti non mancano: abitanti da proteggere, percorsi ciclopedonali lungo i corsi d’acqua e le principali vie di transito da collegare, realizzare, vivere. Eccone alcuni esempi!

I percorsi ciclo-pedonali, molto apprezzati dai cittadini, stimolano gli enti locali a mantenere alta l’attenzione a favore di queste infrastrutture, a sostenere il completamento dei percorsi in essere e a collegare i principali centri cittadini. È un bel modo di pensare al territorio, perché si valorizzano le risorse ambientali, culturali, turistiche, produttive, sportive ed enogastronomiche, integrando le nuove programmazioni con le progettazioni già esistenti. Il coordinamento istituzionale consente di ottimizzare le risorse necessarie e di poter accedere, anche in modo integrato, ai programmi comunitari, nazionali, regionali e locali disponibili per questi progetti.

Giramonticano

Si tratta di un interessante itinerario naturalistico ciclopedonale lungo il fiume Monticano che interessa i comuni di Fontanelle, Oderzo, Motta di Livenza e Gorgo al Monticano.

Finanziato dalla Regione Veneto con un contributo di € 749.700 su 882.000 euro complessivi, costeggia in gran parte il fiume Monticano per una lunghezza complessiva di circa 40 km. Il percorso si snoda sugli argini e sulle strade vicinali del fiume al fine di scoprire il territorio più ameno circostante.

Percorso lungo il torrente Cervada

5 km di percorso ciclopedonale sono stati realizzati lungo il torrente Cervada a San Vendemiano.

Una grande rete da Conegliano fino a Motta Di Livenza

In un’ottica di valorizzazione di un territorio paesaggisticamente interessante e dell’economia della mobilità lenta, è possibile collegare i vari centri abitati completando il GiraMonticano con il tratto da Conegliano, Mareno di Piave, Vazzola fino a Fontanelle, e ultimare anche il collegamento del percorso lungo il Cervada, nei tratti di San Vendemiano e Mareno di Piave per congiungerlo a quello già esistente del GiraMonticano.
Ancora: realizzare il collegamento del GiraMonticano con il GiraLivenza.
Il fine è promuovere una rete di percorsi ciclopedonali anche secondo la programmazione dei comuni, come ad esempio stanno facendo quelli di Motta di Livenza, Cessalto, Salgareda e Ponte di Piave per collegare i territori comunali compresi tra i fiumi Livenza e Piave.

La Pista Ciclabile lungo la “Cadore Mare” a Codognè, Fontanelle e San Vendemiano

L’impegno della Regione Veneto e del Presidente Luca Zaia per realizzare la pista ciclabile lungo la Strada Provinciale 15 Cadore Mare a Codognè è sempre rimasto alto. Due anni fa il Presidente Zaia e l’allora amministratore delegato di Anas hanno firmato un Accordo Programmatico che prevedeva una serie di azioni per garantire una migliore fruibilità delle principali strade venete, assicurando adeguati investimenti per riqualificarle, ammodernarle, potenziale e metterle in sicurezza.

L’accordo è stato firmato dal Governo a gennaio 2020 e comprende la S.P. 15 “Cadore Mare” per la quale sono stati destinati 10 milioni di euro per il 2021, a favore del tratto compreso tra i comuni di Fontanelle, Codognè e San Vendemiano.

I lavori permetteranno di mettere in sicurezza l’abitato, risanare i cedimenti della scarpata e al contempo creare il collegamento ciclopedonale a Fontanelle, Codognè, Saccon (San Vendemiano), permettendo di arrivare in bicicletta fino a Conegliano.

 

 

Il mio e il nostro impegno sarà rivolto a seguire lo sviluppo di questo importante progetto che, con l’accordo Regione Anas, dà soluzione a una problematica sentita dai cittadini.

 

Economia, Sociale, Turismo

LA REGIONE NEL FAR RIPARTIRE L’ECONOMIA

Il Covid ha colpito una potenza economica come il Veneto che conta (dati 2019) oltre 30 mila imprese (il 97% con meno di 10 dipendenti), un PIL di oltre 160 mld, un export di quasi 62 mld, il tasso di disoccupazione più basso d’Italia ed è la prima regione turistica con 70 mln di presenze e 17 mld di fatturato. Affronteremo i mesi a venire con la concretezza che ha guidato la Fase 2 e che ha permesso a molte attività produttive di riaprire, in sicurezza e in anticipo rispetto al resto del Paese. Realismo e salute sono il motore che ci guida in un rinnovato rapporto di fiducia tra imprese, istituzioni e territorio.

Lavoro di squadra del commercio

per non disperdere il valore dei piccoli negozi sotto casa o dei centri storici dei comuni: sono loro che in questi mesi hanno mantenuto vivo il tessuto sociale, offerto l’opportunità di certificare la filiera dei prodotti locali e favorito l’instaurazione di un rapporto stretto con i consumatori.

Ristorazione e accoglienza

hanno subito il colpo più duro ma già in questa terza fase stanno dimostrando una forza straordinaria di riavvio, mettendo in campo la sicurezza con la qualità dell’offerta di sempre.
Più che mai oggi è indispensabile semplificare e razionalizzare quel labirinto di procedure burocratiche, bandi e circolari che fa perdere tempo, entusiasmo e opportunità. Ora abbiamo l’opportunità di ripartire ri-liberando la capacità imprenditoriale tipica del modello veneto, fatto di tante piccole e medie imprese altamente specializzate e innovative.
La progettazione della Regione Veneto per l’impresa è sempre stata all’avanguardia, ma in questa fase di necessità di accelerare lo sviluppo le azioni programmate sono più che mai utili per far ripartire la nostra economia.

Piccole imprese che insieme sviluppano ricerca, tecnologia e innovazione

Nel 2017 la Regione ha approvato il nuovo Piano di Sviluppo Industriale su misura per il Veneto e avviato politiche innovative che favoriscono la collaborazione tra imprese e Università. I principali strumenti di sostegno alle imprese per la crescita del nostro sistema produttivo regionale sono le “Reti Innovative Regionali”, le “Aggregazioni di imprese” e i “Distretti industriali”.

Reti innovative regionali

Per “Reti Innovative d’impresa” si intendono aggregazioni tra imprese e soggetti pubblici e privati che permettono anche alle Piccole Medie Imprese di fare ricerca e innovazione. Ad oggi sono state riconosciute circa 17 Reti Innovative Regionali che coinvolgono oltre 300 imprese e i principali centri di ricerca. La Regione ha finanziato progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale con oltre 70 mln di euro nel 2019.

Aggregazioni di imprese per fare ricerca e sviluppo

Costituiscono aggregazioni almeno 3 imprese che si riuniscono per realizzare un progetto strategico comune negli ambiti della ricerca industriale e sviluppo sperimentale, anche in collaborazione con un ente di ricerca. Nel corso del 2019 sono stati destinati oltre 10 mln di euro per questo settore.

Imprenditoria femminile

Le imprenditrici donna in Veneto sono il 27,3%, 185.770 su un totale di 679.398 imprenditori. A Treviso sono 34.623, pari al 27,4%. In Veneto, le imprese al femminile o imprese individuali di sesso femminile nel 2018 risultavano 88.322, pari al 20,4%.

A questo settore sono stati destinati nel 2019 finanziamenti a fondo perduto per oltre 7 milioni di euro.

Anche le imprese del terziario cambiano.

Già prima del Covid hanno iniziato ad utilizzare lo “smart working”, il lavoro da casa, e in questa emergenza lo hanno avviato velocemente continuando perciò ad offrire tutti i servizi necessari alle urgenze delle imprese manifatturiere.
Con la trasformazione del terziario, Politica, Associazioni imprenditoriali, Sigle sindacali e Amministrazioni comunali sono oggi chiamate a guidare i processi delle trasformazioni in atto, caratterizzate da stili di consumo che cambiano (per comprare oggi “basta un clic”), diversi modi di abitare, un nuovo necessario equilibrio tra centro storico, borghi e periferie.
Dopo la ripartenza prioritario per lo sviluppo del settore emerge, per commercio e turismo, il contrasto alla concorrenza sleale, all’abusivismo; per il settore dei servizi la possibilità di accedere a contributi locali, regionali e nazionali.

I distretti del commercio

I Distretti del Commercio consentono di mettere in rete non solo i commercianti, ma anche i Comuni e le associazioni di categoria, attraverso un accordo pubblico-privato al fine di realizzare interventi e opere a vantaggio di tutte le attività economiche del territorio. Lo scopo è favorire lo sviluppo dell’economia locale, attenta alle tradizioni e alla tutela del consumatore, mantenendo la presenza del commercio nei centri cittadini perché questi rappresentano anche presidi di legalità e sicurezza e quindi di qualità di vita.

La Regione ha identificato Conegliano quale Distretto del Commercio, col nome di “Città bella e vivibile”, riconoscimento che ci permette di accedere a contributi regionali ed europei. Nel 2019 la Regione ha finanziato i progetti per il rilancio del commercio e dei centri urbani di Treviso, Conegliano, Motta di Livenza, Montebelluna, Oderzo e Castelfranco, con oltre 1 mln di euro, generando investimenti per oltre 2,6 mln di euro.

Agricoltura

Nei mesi dell’emergenza i lavoratori della terra hanno garantito cibi e alimenti. Molti hanno apprezzato la qualità delle produzioni del territorio, frutto di sacrificio, saperi, sicurezza alimentare e sanitaria. Qualcuno ha scoperto che le nostre campagne e colline sono curate come giardini, paesaggi piacevoli da guardare e da vivere appena liberati dal lockdown.
È importante sostenere le produzioni di qualità del nostro territorio perché oltre ad essere buone e a km zero sono assolutamente garantite da certificazioni e protocolli per la sicurezza alimentare, non sempre questo è riscontrabile nel resto dell’Europa.

Sociale, Travel, Turismo

DALLA LAGUNA ALLA MONTAGNA CON I NUOVI TRENI ELETTRICI

Modernizzare il trasporto ferroviario in Veneto, potenziando le infrastrutture e svecchiando il parco macchine rotabile. Una delle tratte oggetto di questo importante intervento è la linea Conegliano – Vittorio Veneto – Ponte nelle Alpi, i cui lavori sono in corso e la cui conclusione è prevista per la metà del prossimo anno. Saranno completati i lavori alla stazione di Vittorio Veneto con la realizzazione di un sottopasso e dei marciapiedi.

I benefici per i passeggeri e per chi abita lungo la linea.

I vecchi treni diesel, lenti e inquinanti, andranno in pensione e saranno sostituiti con i nuovi treni elettrici acquistati dalla Regione (treni dai nomi suggestivi Pop e Rock);
Per arrivare a Venezia da Ponte nelle Alpi, i passeggeri non dovranno più cambiare treno a Conegliano;
I tempi di percorrenza diminuiranno, per il tragitto complessivo, di oltre 15 minuti.

Sono treni tecnologici, sostenibili, confortevoli e, soprattutto, realizzati nelle nostre officine italiane. Consumano il 30% in meno rispetto ai precedenti e sono costruiti per il 97% con materiali riciclabili; i passeggeri avranno a disposizione Wi-Fi, prese elettriche e Usb; ci saranno telecamere di video-sorveglianza, posti per le biciclette (con possibilità di ricarica per quelle elettriche) e due posti per passeggeri diversamente abili con carrozzina rigida.
Nuovi treni, quindi, per una viabilità ferroviaria più comoda e adeguata ai bisogni di un viaggiatore moderno. Per andare a scuola, al lavoro o per turismo, dalla pianura ai monti si viaggia con maggior comfort.

Interno di un nuovo treno con stazione di ricarica per le bici elettriche.

Il Presidente Zaia ammira la bandiera del Veneto sui treni con i 7 loghi delle Province.

Sociale, Turismo

Il turismo del Veneto meno conosciuto

Il Piano straegico del turismo della Regione Veneto ha tra i suoi obiettivi la promozione del Veneto come terra di viaggi interni. Il nostro territorio è certamente ricco di mete turistiche  affermate e ambite, ma non sono da trascurare gli itinerari meno conosciuti, dall’eccezionale fascino e dalla grande originalità. Si tratta di percorsi Green e Slow in bici, a cavallo e a piedi che, opportunamente valorizzati, hanno tutte le carte in regola per diventare imperdibili mete di viaggio alternativo, grazie alle quali si può godere di nuovi paesaggi e assaporare le  specialità enogastronomiche e culturali locali.

 

 

È un piano ambizioso, CHE IMPLICA un process o di responsabilizzazione e consapevolizzazione.

Terra dalle enormi potenzialità in fatto di turismo, il Veneto ricopre un ruolo cardine incomparabile.
Il Turismo è un fenomeno che, direttamente e indirettamente, incide su tutti i settori dell’conomia, creando un indotto positivo esponenziale. Per fare un esempio, pensiamo al turismo in bici: secondo una
recente indagine della Commissione UE, il cicloturismo praticato lungo la rete europea di percorsi ciclabili («Eurovelo») genera una ricaduta economica di 47 miliardi di euro/anno.
È necessario, però, attivare una filiera virtuosa che coinvolga servizi, commercio, artigianato con una precisa organizzazione che abbia l’obiettivo di creare un’esperienza unica per i viaggiatori, da vivere
in tutta tranquillità. Percorsi “Green“ e “Slow“, ossia “Verdi“ e “Lenti“, mirano a creare un turismo a misura d’uomo per far conoscere e vivere quei gioielli del paesaggio, dell’architettura e dell’arte di cui il Veneto è orgoglioso. La costante della crescita di questa forma di turismo è in linea con l’aumento del numero di tour operator specializzati e la costituzione di club legati alla bicicletta in molte  estinazioni.
Con l’obiettivo di mettere in connessione tra loro le grandi ciclovie di interesse nazionale, la Regione aspira alla graduale realizzazione di una rete di percorsi volti allo sviluppo dell’intermodalità: bicicletta + treno + bus + mezzi di navigazione. Un sistema infrastrutturale di grande attrattività e richiamo internazionale, che avrà un significativo effetto positivo nell’economia del territorio.

Il Veneto è attraversato da ben 5 delle 10 ciclovie di interesse nazionale. Una per tutte è la Ciclovia Venezia-Monaco.

Enoturismo

Le linee guida del Ministero Politiche Agricole, attuate con provvedimenti regionali, esalteranno  ulteriormente il territorio. Per esempio con la valorizzazione della figura dell’operatore enoturistico,
la predisposizione di ambienti dedicati all’accoglienza, la presenza di personale addetto competente: formato sulle caratteristiche del territorio e capace di svolgere attività di commercializzazione e di degustazione nelle cantine.
Potranno essere potenziate:
• visite guidate ai vigneti di pertinenza dell’azienda / cantine / esposizione degli strumenti di coltivazione attuali e storici;
• iniziative di carattere didattico e culturale come la “vendemmia didattica”;
• degustazione e commercializzazione dei vini, anche in abbinamento ad altri prodotti agroalimentari locali e regionali (freddi).

Sparse in quasi tutti i comuni della provincia di Treviso, ci sono ben 107 ville Venete censite dall’Istituto Regionale Ville Venete. In provincia di Treviso sono quasi 400 i fiumi, i torrenti e i corsi d’acqua sottoposti a tutela paesaggistica nei quali ritrovare angoli di straordinario  interesse dal punto di vista del paesaggio e dei manufatti rurali. In una provincia così ricca d’arte e di storia, anche i luoghi di culto non mancano e rientrano nelle bellezze che assolutamente si devono visitare arrivati in provincia di Treviso: chiese, monasteri, abbazie e capitelli.

Economia, Sociale, Turismo

Uno sguardo verso il futuro: le Olimpiadi invernali Cortina 2026

Le Olimpiadi saranno una straordinaria occasione di promozione del territorio, sia dal punto di vista turistico che sportivo. Un territorio, quello veneto, che si propone anche come strumento per il rilancio sociale ed economico di un area martoriata da calamità naturali. Sarà un evento che cambierà il Veneto: sostenibile, rispettoso dell’ambiente, dai costi  contenuti, che si svilupperà come naturale prosecuzione dei mondiali di sci di Cortina 2021.

 
 

Saremo pronti con tutto per i mondiali di sci alpino di Cortina 2021 e per le Olimpiadi 2026

Nel Bilancio 2020-2022 la Regione Veneto ha già stanziato le quote di finanziamento degli investimenti e dei primi tre anni di garanzie economiche richieste dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale) per i Giochi invernali Milano-Cortina, per un totale complessivo di 212 milioni di euro che verranno destinati alle Olimpiadi. Cifre impegnative ma necessarie per   accompagnare il “rinascimento” della montagna veneta attraverso le opere pubbliche e  l’ammodernamento delle strutture.
In vista dei mondiali di sci alpino di Cortina 2021 e delle Olimpiadi 2026 stiamo realizzando importanti investimenti. Tutte le risorse che verranno messe a disposizione saranno investite sul territorio e,

una volta conclusi i giochi,

le strutture saranno a disposizione dei cittadini, a favore delle generazioni future, grazie a infrastrutture moderne e servizi innovativi e flessibili.

I VANTAGGI DELLE OLIMPIADI E PARAOLIMPIADI INVERNALI

INFRASTUTTURE, VIABILITÀ, ACCOGLIENZA E IMMAGINE MONDIALE

Si tratta di un investimento straordinario che tre eccellenti università hanno certificato essere un  eccezionale fattore di sviluppo economico in grado di incrementare il Pil in modo notevole sin da subito.
Lo sport si riconferma, quindi, come strumento di crescita del Paese: i Giochi saranno una grandissima opportunità per creare la cosiddetta “Generazione 2026”. Ogni persona nata dopo il 2010, infatti:
• praticherà regolarmente sport;
• riciclerà ¾ dei rifiuti prodotti
• userà solamente mezzi di trasporto sostenibili;
• vedrà lo sport come tramite per conoscere diverse culture;
• crescerà in una città “globale”.
L’Università La Sapienza ha stimato un incremento medio del PIL sul sistema Italia di 350 milioni di euro annuali nel periodo 2020-2028 e un PIL cumulativo aggiuntivo generato dall’evento olimpico di 2.300 milioni di euro al 2028.

Sul fronte dell’occupazione ha stimato un aumento medio di 5.500 unità di lavoro a tempo pieno ed entrate fiscali (dirette e indirette) cumulate dalle amministrazioni centrali di 600 milioni di euro al 2028.

Flussi turistici

L’Università Ca’ Foscari ha invece prodotto una stima sull’impatto del flusso turistico in Veneto e nelle Province autonome di Trento e Bolzano che si può così riassumere:
• Atleti in arrivo: 1.481
• Accompagnatori: 1.250
• Host: 6.187
• Marketing partners: 3.610
• Media & Press: 9652
• Forza lavoro (per numero di addetti coinvolti): 18.750
• Turisti attratti extra Olimpiadi: 365.753
• Federazioni internazionali: 759
• Stima biglietti Olimpiadi venduti: 1.015.980
• Spettatori unici: 507.990 (di cui 45% provenienti dall’estero)
• Stima biglietti Paraolimpiadi venduti: 160.000

Milano e Cortina ospiteranno le Olimpiadi Invernali 2026 dal 6 al 22 febbraio e le Paralimpiadi dal 6 al 15 marzo. Si gareggerà, inoltre, anche in Valtellina, in Val di Fiemme e in Alto Adige. La cerimonia di apertura avrà luogo in contemporanea sia a San Siro sia a Cortina per permettere a tutti di vivere l’esperienza del via delle Olimpiadi.

Economia, Sociale, Turismo

Patrimonio UNESCO, opportunità per tutti noi

Colline patrimonio dell'umanità UNESCO

Far parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO significa vivere appieno l’integrazione tra l’uomo e il suo territorio, un ambiente che va mantenuto e salvaguardato. Il lavoro per arrivare a questo riconoscimento è stato enorme: un impegno preso per far sì che la varietà di bellezza che ci circonda fosse visibile e condivisa con tutti.
Nasceranno organismi di indirizzo, di coordinamento e di controllo, al fine di garantire la protezione del territorio e vivere questa opportunità.

L’organizzazione del sito “colline patrimonio dell’umanità unesco“Partiamo dalla “core zone” della quale fanno parte i comuni di Valdobbiadene, Vidor, Miane, Farra di Soligo, Pieve di Soligo, Follina, Cison di Valmarino, Refrontolo, San Pietro di Feletto, Revine Lago, Tarzo, Vittorio Veneto.
Sono state definite altre due zone: la prima è la “buffer zone” che include elementi di valore, che  rispecchiano i caratteri principali richiesti per la candidatura a Patrimonio dell’Umanità e che comprende i comuni di Conegliano, Susegana e San Vendemiano; la seconda è la “commitment zone”, un’area molto più estesa rispetto alla altre due e che include i Comuni di Cappella Maggiore, Colle Umberto, Codognè, Cordignano, Fregona, Godega di Sant’Urbano, Mareno di Piave, Moriago della Battaglia, Sarmede, San Fior, Sernaglia della Battaglia, Segusino, Santa Lucia di Piave e Vazzola. Questi comuni hanno aderito ad un Protocollo stipulato con la Regione, il cui scopo è quello di dotarsi di un regolamento comune per la gestione, la tutela e la salvaguardia del paesaggio rurale, in particolar modo quello viticolo, che per la sua bellezza ci rende orgogliosi.
Arriveranno persone da tutto il mondoper conoscere il nostro paesaggio, la nostra cucina e ovviamente il vino. Incontreranno la nostra cultura e noi incontreremo la loro. Ci sarà spazio per servizi, anche innovativi, soprattutto a vantaggio delle giovani generazioni che potranno mettere a frutto gli studi, le idee innovative e le lingue che hanno studiato, immaginare e intraprendere nuovi percorsi, anche impreditoriali, al fianco dei professionisiti che metteranno a disposizione le loro competenze. Diventerà naturale la rivitalizzazione del commercio, a volte sofferente, dei nostri centri storici.

COSA È STATO FATTO SINO AD ORA: TUTELARE LA SALUTE PUBBLICA: NUOVI INDIRIZZI REGIONALI PER REGOLARE L’UTILIZZO DEI PRODOTTI FITOSANITARI

La Regione ha recentemente approvato un importante provvedimento per l’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari nelle aree agricole ed extra agricole frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili. Sono state aggiornate le linee di indirizzo approvate nel 2016 che stabiliscono un percorso di sostenibilità al fine di favorire una convivenza civile tra cittadini e agricoltori e assicurare un alto livello di salvaguardia della salute dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda.

“Siti Altamente Sensibili”

Un’importante novità è la proposta di un Regolamento comunale a cui i comuni possono aderire, che consente alle Amministrazioni locali, in accordo con le ULSS competenti per territorio, di individuare i “Siti Altamente Sensibili”, ossia le zone da tutelare e le strutture collettive frequentate in maniera continuativa e prolungata da soggetti in età di sviluppo (Servizi educativi per l’infanzia, le Scuole per l’infanzia, le Scuole primarie, le Scuole secondarie di I e II grado, le Comunità educative, riabilitative e terapeutiche per minori, i parchi gioco per bambini, i centri estivi e i centri parrocchiali).
Inoltre, è stata introdotta la tutela delle abitazioni situate in territori adiacenti a zone interessate alla distribuzione di prodotto fitosanitario, prevedendo distanze minime di sicurezza. 
Con l’approvazione di questi nuovi “indirizzi” la Regione Veneto intende dunque tutelare la salute dei cittadini e allo stesso tempo individuare regole che consentano agli agricoltori di esercitare la propria attività di impresa, nel rispetto però della sostenibilità ambientale e sociale.

Il Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG

Negli anni ha sempre svolto un ruolo attivo in tema di sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente e delle popolazioni che vi abitano. Dal 2013 il Protocollo viticolo ha escluso l’uso di prodotti a base di Folpet, Mancozeb e altre sostanze attive; dal 2018 ha introdotto il divieto di uso del glisofato, sebbene le normative italiane ed europee ne consentano ancora l’impiego. A questo consorzio va dato il merito di aver intrapreso l’iter per la Candidatura UNESCO.

Il Consorzio Prosecco DOC

Il Consorzio ha posto la sua attenzione nella sfida alla sostenibilità impegnandosi nella modifica del disciplinare di produzione prevedendo il divieto di utilizzare tre principi attivi: Mancozeb, Folpet e Glifosate.
Le scuole, le università e i centri di ricerca sono impegnati a continuare questo cammino di attenzione alla salute e all’ambiente.
A tutti noi spetta la responsabilità di tutelare questo paesaggio e di offrire la migliore ospitalità, consapevoli che i visitatori si aspettano di entrare in un mondo reale, agreste, autentico e allo stesso tempo pregno di cultura e tradizioni.

Regolamento di Polizia Rurale dei 15 Comuni del territorio della DOCG

Da diversi anni i Comuni hanno approvato il Regolamento di Polizia Rurale che contiene il divieto di uso di Glisofate, Folpet, Mancozeb e altre sostanze attive a tutela della salute e dell’ambiente e introduce distanze minime dai luoghi frequentati dalla popolazione.