Colline patrimonio dell'umanità UNESCO
Far parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO significa vivere appieno l’integrazione tra l’uomo e il suo territorio, un ambiente che va mantenuto e salvaguardato. Il lavoro per arrivare a questo riconoscimento è stato enorme: un impegno preso per far sì che la varietà di bellezza che ci circonda fosse visibile e condivisa con tutti.
Nasceranno organismi di indirizzo, di coordinamento e di controllo, al fine di garantire la protezione del territorio e vivere questa opportunità.
L’organizzazione del sito “colline patrimonio dell’umanità unesco“Partiamo dalla “core zone” della quale fanno parte i comuni di Valdobbiadene, Vidor, Miane, Farra di Soligo, Pieve di Soligo, Follina, Cison di Valmarino, Refrontolo, San Pietro di Feletto, Revine Lago, Tarzo, Vittorio Veneto.
Sono state definite altre due zone: la prima è la “buffer zone” che include elementi di valore, che rispecchiano i caratteri principali richiesti per la candidatura a Patrimonio dell’Umanità e che comprende i comuni di Conegliano, Susegana e San Vendemiano; la seconda è la “commitment zone”, un’area molto più estesa rispetto alla altre due e che include i Comuni di Cappella Maggiore, Colle Umberto, Codognè, Cordignano, Fregona, Godega di Sant’Urbano, Mareno di Piave, Moriago della Battaglia, Sarmede, San Fior, Sernaglia della Battaglia, Segusino, Santa Lucia di Piave e Vazzola. Questi comuni hanno aderito ad un Protocollo stipulato con la Regione, il cui scopo è quello di dotarsi di un regolamento comune per la gestione, la tutela e la salvaguardia del paesaggio rurale, in particolar modo quello viticolo, che per la sua bellezza ci rende orgogliosi.
Arriveranno persone da tutto il mondoper conoscere il nostro paesaggio, la nostra cucina e ovviamente il vino. Incontreranno la nostra cultura e noi incontreremo la loro. Ci sarà spazio per servizi, anche innovativi, soprattutto a vantaggio delle giovani generazioni che potranno mettere a frutto gli studi, le idee innovative e le lingue che hanno studiato, immaginare e intraprendere nuovi percorsi, anche impreditoriali, al fianco dei professionisiti che metteranno a disposizione le loro competenze. Diventerà naturale la rivitalizzazione del commercio, a volte sofferente, dei nostri centri storici.
COSA È STATO FATTO SINO AD ORA: TUTELARE LA SALUTE PUBBLICA: NUOVI INDIRIZZI REGIONALI PER REGOLARE L’UTILIZZO DEI PRODOTTI FITOSANITARI
La Regione ha recentemente approvato un importante provvedimento per l’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari nelle aree agricole ed extra agricole frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili. Sono state aggiornate le linee di indirizzo approvate nel 2016 che stabiliscono un percorso di sostenibilità al fine di favorire una convivenza civile tra cittadini e agricoltori e assicurare un alto livello di salvaguardia della salute dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda.
“Siti Altamente Sensibili”
Un’importante novità è la proposta di un Regolamento comunale a cui i comuni possono aderire, che consente alle Amministrazioni locali, in accordo con le ULSS competenti per territorio, di individuare i “Siti Altamente Sensibili”, ossia le zone da tutelare e le strutture collettive frequentate in maniera continuativa e prolungata da soggetti in età di sviluppo (Servizi educativi per l’infanzia, le Scuole per l’infanzia, le Scuole primarie, le Scuole secondarie di I e II grado, le Comunità educative, riabilitative e terapeutiche per minori, i parchi gioco per bambini, i centri estivi e i centri parrocchiali).
Inoltre, è stata introdotta la tutela delle abitazioni situate in territori adiacenti a zone interessate alla distribuzione di prodotto fitosanitario, prevedendo distanze minime di sicurezza.
Con l’approvazione di questi nuovi “indirizzi” la Regione Veneto intende dunque tutelare la salute dei cittadini e allo stesso tempo individuare regole che consentano agli agricoltori di esercitare la propria attività di impresa, nel rispetto però della sostenibilità ambientale e sociale.
Il Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG
Negli anni ha sempre svolto un ruolo attivo in tema di sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente e delle popolazioni che vi abitano. Dal 2013 il Protocollo viticolo ha escluso l’uso di prodotti a base di Folpet, Mancozeb e altre sostanze attive; dal 2018 ha introdotto il divieto di uso del glisofato, sebbene le normative italiane ed europee ne consentano ancora l’impiego. A questo consorzio va dato il merito di aver intrapreso l’iter per la Candidatura UNESCO.
Il Consorzio Prosecco DOC
Il Consorzio ha posto la sua attenzione nella sfida alla sostenibilità impegnandosi nella modifica del disciplinare di produzione prevedendo il divieto di utilizzare tre principi attivi: Mancozeb, Folpet e Glifosate.
Le scuole, le università e i centri di ricerca sono impegnati a continuare questo cammino di attenzione alla salute e all’ambiente.
A tutti noi spetta la responsabilità di tutelare questo paesaggio e di offrire la migliore ospitalità, consapevoli che i visitatori si aspettano di entrare in un mondo reale, agreste, autentico e allo stesso tempo pregno di cultura e tradizioni.
Regolamento di Polizia Rurale dei 15 Comuni del territorio della DOCG
Da diversi anni i Comuni hanno approvato il Regolamento di Polizia Rurale che contiene il divieto di uso di Glisofate, Folpet, Mancozeb e altre sostanze attive a tutela della salute e dell’ambiente e introduce distanze minime dai luoghi frequentati dalla popolazione.